Per comprendere come si diffonde il suono nell’aria e per prevederne il “comportamento” in ambienti chiusi, introdurremo due aspetti:
1) rifrazione: è il cambiamento di velocità di propagazione del suono provocato dalla densità dei mezzi in cui è costretto (aria, acqua, legno ecc.);
2) diffrazione: è il cambiametno di direzione dell’onda sonora causato da ostacoli fisici.
In atmosfera la differenza di gradienti termici dell’aria fanno sì che il suono si propaghi con velocità diverse; più velocemente nel’aria calda, più lentamente in quella fredda (rifrazione). Questo intervallare di gradienti termici possono creare delle zone d’ombra in cui il suono non arriva o arriva debolmente. Anche il vento influisce sulla propagazione del suono, con vento a favore avremo un incremento della diffrazione ma può accadere che anche con il vento contro rispetto alla sorgente e con un certo gradiente, l’aria verrà “trattenuta” nella zona di diffusione voluta quindi con effetti positivi. Le variazioni di pressione (aria più carica di vapore acqueo e più pesante), avremo una diminuzione della propagazione perché le particelle d’aria tendono a cadere verso il suolo. Nei solidi invece maggiore è la loro densità, maggiore sarà la velocità di propagazione. Negli ambienti chiusi, l’impianto di riscaldamento influenza la diffusione; il calore emesso modifica i percorsi trasversali e longitudinali seguendo la curva della rifrazione. Posizionare quindi il P.A. in modo adeguato garantisce buone condizioni di ascolto. Per avere un campo sonoro ottimale e procedere con il trattamento della stanza d’ascolto, bisognerebbe prendere in cosiderazione i seguenti parametri:
1) regolarità in frequenza in tutti gli spazi in condizioni prive di effetti transitori;
2) battimenti nella fase di decadimento, minimi;
3) decadimento dei battimenti esponenzialmente regolari;
4) il tempo di riverberazione dovrebbe essere lo stesso in ogni punto della stanza;
5) l’andamento del decadimento dovrebbe essere lo stesso in tutte le frequenze.