Possibilità di produzione chitarre e componentistica tramite sistemi automatizzati.
Creazione di filtri passivi per chitarra e basso
La possibilità di modificare con un semplice filtro passivo il sound del vostro strumento è possibile inserendo nel circuito esistente, un semplice ed economico filtro. I filtri possibili sono:
2) passa alto c-r, r-l
3) elimina banda r-l-c
LEGENDA:
r resistenza
c condensatore
l induttore
Con la scheda di prototipazione (vedi foto) è possibile in tempo reale trovare il taglio di frequenze più efficace a seconda dei gusti personali. Ovviamente l’ottimizzazione avviene con tutto il line up (chitarra, amplificatore ed effetti) cablato.
Chitarra mod.: Infinity
Progetto ispirato dalla Viola d’amore.
Un’arpa in alluminio alloggiata nel body, con una serie di corde di risonanza, aggiunge notevole rafforzo armonico alle note suonate.
Le corde risonanti vengono riprese da un pick up specifico oltre ad uno per quelle suonate; un potenziometro ‘blend’ permette di apprezzarne la differenza. Il peso complessivo rimane contenuto grazie al basso peso specifico del pioppo utilizzato per il boby.
Corpo: pioppo americano
Top: teak
Manico: acero
Tastiera: palissandro
Ponte: in legno di frassino
Pick up: Di Marzio Air Norton
Vernice: gommalacca per il body, olio per il manico
Pro e contro nuove tecnologie
Analisi e considerazioni su l’utilizzo della macchina Plek e il compound radius.
1. La Plek, è una macchina CNC che ha come fine l’ottimizzazione della tastiera con accuratezza millimetrica tramite dapprima una diagnosi dello strumento con corde installate (quindi con il manico in tensione) e la conseguente livellazione dei tasti tramite rettifica.
2. Il compound radius è una curvatura della tastiera che inizia con un raggio al capotasto inferiore a quello in cui termina.
E’ importante sottolineare che il compound radius esiste in quanto esiste una macchina computerizzata in grado di asportare materiale in uno sviluppo ellittico (raggiatura della tastiera). La fase di rettifica post installazione tasti è appannaggio della sola Plek quindi.
Anche se l’utilizzo della tecnologia è indispensabile, bisogna valutare soprattutto in questo frangente, quanto questo sia veramente efficace ed utile al musicista. Ciò nonostante trovare un compromesso tra nuove soluzioni è una sfida che merita di essere affrontata.
La Plek scansiona la tastiera e delinea una o piu’ ottimizzazioni del ‘sistema’ manico. Elemento complesso per le sue componenti e dinamico (elasticità del legno, micro movimenti del tasto, relief/ampiezza oscillazione corda). L’utilizzo di questa macchina richiede un now how da parte del tecnico molto ampio, non tanto per l’utilizzo del software di gestione ma quanto per intuire i LIMITI dello strumento da sistemare al di là della diagnosi della macchina. Il costo dell’intervento attualmente proposto al cliente si aggira su qualche centinaia di euro.
C’è da chiedersi a questo punto, se un musicista può accontentarsi di una ottimizzazione precisa al centesimo piuttosto che al millesimo di millimetro……quale è il livello a cui può ambire l’artigiano! Ecco un esempio di come un liutaio con un attrezzo molto meno costoso può fare lo stesso lavoro, forse per certi aspetti più efficace in quanto le corde rimangono sempre in tensione durante la rettifica:
Per quanto riguarda il compuond radius, legato visceralmente all’utilizzo di macchine computerizzate, c’è da chiedersi quando sarà necessaria la manutenzione dei tasti (componente più soggetto ad usura dopo le corde…) chi riuscirà a farla se non le case costruttrici ovviamente grazie alla Plek!
Anche in questo caso c’è da porsi l’interrogativo se un profilo del manico concepito ad hoc e il beveling della tastiera possano essere sufficienti…!?
Questa smussatura della tastiera dà un’enorme ergonomicità e feeling, quasi sorprendente!
Concludendo, la stabilità del manico è faccenda complessa…LAVORARE AL MILLESIMO E’ SOSTANZIALMENTE INADATTO come lo è una chitarra FANNED FRET; “sicuri che differenze di qualche centesimo di hz siano intellegibili e giustifichino la ‘schiavizzazione’ a cui si deve sottoporre il musicista per ottenerle?”. Studi di psicoacustica evidenziano come sia sostanzialmente infruttuosa questa ricerca; meglio uno strumento fretless a questo punto!
Aggiungo anche la questione economica, attualmente non proprio a buon mercato per chi acquisisce queste tecnologie che devono essere ammortizzate inevitabilmente sui clienti. Un’altra questione prettamente tecnica riguarda l’operazione di rettifica, arrotondamento e lucidatura del tasto ovvero: l’alta temperatura a cui viene sottoposto nelle lavorazioni elencate! La conseguenza è un micro movimento dalla sede dovuti a deformazione e alla inibizione del collante (tant’è che per sostituirli vengono scaldati). Nelle macchine operatrici che lavorano i metalli è un parametro che viene tenuto molto in considerazione.
….e se succede a loro…
Il tasto e la sua ‘corona’
Il tasto è la parte più soggetta ad usura dello strumento, ed è fondamentale che la manutenzione sia fatta con regolarità pena la slabratura delle note e la disarmonia degli accordi che si andranno a eseguire. Lo sfregamento della corda sulla superficie tondeggiante (corona) del tasto fara’ assumere via via un profilo piano accorciando quindi il diapason; la nota quindi non avrà la frequenza esatta.
La costruzione ‘vincente’ della solid body
La soluzione costruttiva della chitarra solid body può essere di quattro tipi: bolt on, set in, neck through body e infine set neck through. Dalla mia esperienza ventennale in materia, dapprima come commerciante successivamente come costruttore di chitarre elettriche, ho raggiunto un ragionevole bagaglio esperienziale tale da poter affermare che, la scelta costruttiva statisticamente più vincente (intesa come qualità timbrica) è la set neck through (vedi immagini sotto ).
Un altro elemento fondamentale è lo spessore della tastiera. Più questo è basso (vincolato dalla misura del tasto), più veloce sarà la trasmissione delle onde meccaniche aumentando così la risposta al tocco.
Nella scelta delle essenze è imprescindibile utilizzarne di specie diverse, una tavola per la costruzione del manico con un peso specifico superiore a quella destinata alla costruzione del corpo. Idealmente è come costruire un altoparlante (vedi immagine sotto):
- la bobina oscillante e il manico vibrante,
- la membrana è il corpo.