Il seguente articolo affronta un’idea tecnicamente irrealizzabile per la costruzione di una chitarra e ha valore puramente teorico.
Parleremo brevemente dei i diffusori acustici ideati dal tedesco Manfred R. Schroeder. Applicando le metodologie dei RETICOLI DI DIFFRAZIONE della luce per calcolarne la lunghezza d’onda (metodo utilizzato in vari ambiti scientifici: in astronomia, per analizzare la luce emessa dalle stelle lontane; la diffrazione dei famosi “raggi x”, creata nelle strutture cristalline), anche in acustica si sono applicati gli stessi principi per la creazione di modelli utilizzabili per il “controllo” del suono. In base alle diverse lunghezze d’onda e dal calcolo della diffrazione (cioè il cambiamento di direzione causato da ostacoli fisici), si possono concepire dei pannelli o delle strutture fisiche che avranno la capacità di ASSORBIRE e RIFLETTERE l’onda in modo controllato. Soffermandomi sulla direzionalità: il suono incidente su di una superficie avrà conseguentemente una diffusione spaziale vincolata dalla superficie stessa. Il concetto è quello di raccogliere l’energia sonora e riditribuirla dopo l’impatto, con un’angolatura di 180° (non solo nella direzione speculare quindi), in modo significativo nel tempo. Il RETICOLO DI FASE o di DIFFRAZIONE usato in ottica, applicato in acustica ha apportato notevoli benefici nel trattamneto acustico degl’ambienti in quanto il progettista, prima di tale scoperta, aveva a dsiposizione solamente assorbitori e riflettori. Schroeder ipotizzò che un’onda sonora incidente che investe un reticolo di fase, diffonde il suono in tutte le direzioni uniformemente; la profondità massima della scanalatura del pannello e’ determinata dalla massima lunghezza d’onda da diffondere, la larghezza deve essere circa la metà della lunghezza d’onda più corta (vengono chiamati diffusori a RESTO QUADRICO). Il calcolo matematico e’ un tema che non affronteremo, a livello informativo, precisiamo che attualmente in commercio sono disponibili diffusori monodimensionali, bidemsionali (Omnidifffusor), costruiti in vari materiali e per vari scopi di trattamento acustico (anti flutter-Flutterfree, Diffurblox in edilizia, Abffusor e Triffusor). La mia idea, partendo da quesi concetti di fisica acustica è quella di sviluppare una cassa della chitarra che non sia più solamente una superficie riflettente ma DIFFONDENTE (l’azienda RPG è leader nella distribuzione di elementi per il trattamento acustico, www.rpginc.com, oltre a vari prodotti potrete vedere l’Omnidiffusor menzionato nell’artcolo). Questa potrebbe essere idealmente una nuova concezione della cassa armonica di una chitarra acustica. Negli strumenti acustici, la vibrazione del top e del fondo influisce sul movimento dell’aria all’interno della cassa dando un timbro e un volume definito a seconda dei legnami utilizzati, dal tipo di lavorazione delle tavole e soprattutto dalla disposizione delle catene. Mediamente un Omnidiffusor ha una profondità di 15 cm, diventa quindi difficilmente realizzabile una cassa così concepita per ovvi problemi di ergonomicità se pensiamo che una chitarra folk ha mediamente una profondità di 8 cm.

come la luce il suono si diffonde, i diffuori hanno la funzione di propagarla su un piano di 180° e non solo specularmente