Il dramma dell’esterofilia…..

Vorrei far seguire al precedente articolo dove esprimo una personale considerazione sul rapporto dei musicisti e dei liutai contestualizzato all’andamento sociale e soprattutto economico. Intendendo come ‘personale’ però, una valutazione che si basa su dati analitici e poco emozionali, nella veste di chitarrista più che di liutaio. In Italia abbiamo poca memoria storica e un deprimente primato: essere in cima alla classifica europea per  analfabetismo funzionale. Appare quindi necessaria una rieducazione della maggioranza degli italiani nell’interfacciarsi al mondo passato e presente per poter affrontare più scientemente il futuro! …….. “una casa solida la costruisci da buone fondamenta”! 

La chitarra elettrica è stata inventata negli Stati Uniti, ha avuto successivamente il Giappone come hub produttivo di alta qualità, gli europei come sviluppatori di alcuni brand rinomati e non. Nei paesi asiatici come: Korea, Malesia, Indonesia, Taiwan una produzione qualitativa di secondo livello e la Cina come produttore di terzo livello (entry level). Nel tempo proprio quest’ultimi grazie alla delocalizzazione, hanno acquisito il know-how per produrre strumenti di buona fattura, a prezzi decisamente bassi. L’analisi successiva è la seguente: il percorso di un musicista (fino a qualche tempo fa), aveva come naturale epilogo nello strumento di liuteria fatto ‘su misura’. Semplicemente perché, dopo aver acquistato strumenti industriali, quindi standardizzati, si arriva a definire le proprie esigenze dal punto di vista ergonomico e timbrico.

L’avvento del mercato online ha confuso ancor di più le menti. E’ inconcepibile acquistare una chitarra del valore oltre i 300,00 euro a scatola chiusa! Paradossale e questo lo affermo in veste di liutaio, gli innumerevoli FAKE cinesi in commercio, plagi di marchi americani prestigiosi che ho riparato in questi ultimi anni.

Detto ciò, i due fattori concomitanti allo sfacelo sono i seguenti:

  1. ignoranza tecnica delle specifiche della chitarra;
  2. sudditanza al marketing;

In tutto ciò, vorrei spezzare una lancia a favore dell’italianità o meglio di alcuni italiani (come disse Indro Montanelli )…….

Le chitarre più difficili da realizzare sono le semiacustiche ovvero: un ibrido tra un violino, una acustica e una solid body.  Benedetto , D’angelico e D’aquisto sono liutai italo-americani che le hanno concepite e rese uniche al mondo! Ah dimenticavo, sono anche le più costose al mondo!!!!  

 

 

…sull’elasticità

Applicando delle vibrazioni mediante una percussione o una eccitazione sinusoidale, di frequenza e di ampiezza determinate, si può risalire al valore Elasticità “E”, conoscendo semplicemente la frequenza di risonanza del materiale.

E=K.F/W

dove:

F è la differenza tra 2 parti scelte nel carico rettilineo CARICO-DEFORMAZIONE;

W è il relativo incremento della freccia di inflessione;

K è una costante.

 

VARIAZIONE % DELLA RESISTENZA A FLESSIONE IN FUNZIONE DELL’ANGOLO DI INCLINAZIONE DELLA FIBRATURA, RISPETTO ALL’ASSE LONGITUDINALE:

0°   100%

10°  87%

30°  51%

45°  14%

60°  7%

90°  6%