Analisi e considerazioni su l’utilizzo della macchina Plek e il compound radius.
1. La Plek, è una macchina CNC che ha come fine l’ottimizzazione della tastiera con accuratezza millimetrica tramite dapprima una diagnosi dello strumento con corde installate (quindi con il manico in tensione) e la conseguente livellazione dei tasti tramite rettifica.
2. Il compound radius è una curvatura della tastiera che inizia con un raggio al capotasto inferiore a quello in cui termina.
E’ importante sottolineare che il compound radius esiste in quanto esiste una macchina computerizzata in grado di asportare materiale in uno sviluppo ellittico (raggiatura della tastiera). La fase di rettifica post installazione tasti è appannaggio della sola Plek quindi.
Anche se l’utilizzo della tecnologia è indispensabile, bisogna valutare soprattutto in questo frangente, quanto questo sia veramente efficace ed utile al musicista. Ciò nonostante trovare un compromesso tra nuove soluzioni è una sfida che merita di essere affrontata.
La Plek scansiona la tastiera e delinea una o piu’ ottimizzazioni del ‘sistema’ manico. Elemento complesso per le sue componenti e dinamico (elasticità del legno, micro movimenti del tasto, relief/ampiezza oscillazione corda). L’utilizzo di questa macchina richiede un now how da parte del tecnico molto ampio, non tanto per l’utilizzo del software di gestione ma quanto per intuire i LIMITI dello strumento da sistemare al di là della diagnosi della macchina. Il costo dell’intervento attualmente proposto al cliente si aggira su qualche centinaia di euro.
C’è da chiedersi a questo punto, se un musicista può accontentarsi di una ottimizzazione precisa al centesimo piuttosto che al millesimo di millimetro……quale è il livello a cui può ambire l’artigiano! Ecco un esempio di come un liutaio con un attrezzo molto meno costoso può fare lo stesso lavoro, forse per certi aspetti più efficace in quanto le corde rimangono sempre in tensione durante la rettifica:
Per quanto riguarda il compuond radius, legato visceralmente all’utilizzo di macchine computerizzate, c’è da chiedersi quando sarà necessaria la manutenzione dei tasti (componente più soggetto ad usura dopo le corde…) chi riuscirà a farla se non le case costruttrici ovviamente grazie alla Plek!
Anche in questo caso c’è da porsi l’interrogativo se un profilo del manico concepito ad hoc e il beveling della tastiera possano essere sufficienti…!?
Questa smussatura della tastiera dà un’enorme ergonomicità e feeling, quasi sorprendente!
Concludendo, la stabilità del manico è faccenda complessa…LAVORARE AL MILLESIMO E’ SOSTANZIALMENTE INADATTO come lo è una chitarra FANNED FRET; “sicuri che differenze di qualche centesimo di hz siano intellegibili e giustifichino la ‘schiavizzazione’ a cui si deve sottoporre il musicista per ottenerle?”. Studi di psicoacustica evidenziano come sia sostanzialmente infruttuosa questa ricerca; meglio uno strumento fretless a questo punto!
Aggiungo anche la questione economica, attualmente non proprio a buon mercato per chi acquisisce queste tecnologie che devono essere ammortizzate inevitabilmente sui clienti. Un’altra questione prettamente tecnica riguarda l’operazione di rettifica, arrotondamento e lucidatura del tasto ovvero: l’alta temperatura a cui viene sottoposto nelle lavorazioni elencate! La conseguenza è un micro movimento dalla sede dovuti a deformazione e alla inibizione del collante (tant’è che per sostituirli vengono scaldati). Nelle macchine operatrici che lavorano i metalli è un parametro che viene tenuto molto in considerazione.
….e se succede a loro…